L’antisemitismo dalla religione alla politica: ragioni e trasformazioni di un pregiudizio – con Enzo Bianchi

Genova, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
martedì 17 settembre 2024, ore 18.00


L’antisemitismo ha le sue origini nella contesa tra i monoteismi, si sviluppa e diffonde nelle società come diffidenza culturale ed economica verso le minoranze ebraiche, e oggi aggancia pienamente il dibattito politico internazionale. All’inizio e a lungo si è identificato con l’antigiudaismo militante delle Chiese cristiane, fino a non molto tempo fa proclamato persino nella liturgia cattolica. Quando i cristianesimi lo hanno accantonato, è stato rilanciato dall’islamismo radicale, in una chiave in cui il tratto religioso si coniuga strettamente con quello politico.

Anche nel mondo laico, all’antisemitismo tradizionale si è unito un antisemitismo nuovo, di matrice soprattutto politica, alimentato dalla critica all’occidente capitalista e dall’avversione per Israele. D’altra parte, anche l’accusa di antisemitismo, non di rado, si limita a demonizzare le critiche degli avversari di Israele e della sua politica, di fatto politicizzandosi a sua volta. Ma, anche se è diventato una variabile del discorso politico, l’antisemitismo conserva legami profondi con le sue radici religiose, sia in chi lo pratica, specie nel mondo islamico, sia in chi se ne difende, specie nelle comunità ebraiche ortodosse, non senza difficoltà per il cristianesimo, che, dopo secoli di militanza antisemita, lo ha, almeno ufficialmente, rifiutato.

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