Incontro organizzato dal Centro Studi Antonio Balletto
Vito Mancuso:
La spiritualità di Hans Küng
Introducono Gerardo Cunico (Università di Genova) e Roberto Garaventa (Università di Chieti-Pescara)
Seguono interventi, ricordi, testimonianze di Anna Czajka (Università Card. Stefan Wyszyński, Varsavia), Domenico Venturelli, Roberto Celada Ballanti (Università di Genova) e Francesco Ghia (Università di Trento).
Il Centro Studi Antonio Balletto vuole ricordare, a pochi mesi dalla scomparsa, il grande teologo cattolico Hans Küng, precursore e maestro della ricerca ecumenica, animatore del Concilio Ecumenico Vaticano II, protagonista del dibattito teologico ed ecclesiale post-conciliare, iniziatore e promotore del dialogo interreligioso a livello mondiale.
Küng è stato un costante stimolo e fonte di riflessione per Antonio Balletto già dai primi anni Sessanta per il suo lavoro di ricerca e di insegnamento, per poi diventare ispiratore di impegno editoriale, pastorale, sociale e dialogico a tutto campo sul piano interculturale negli ultimi intensi decenni della sua vita. È per questo debito di gratitudine e ammirazione che una delle ultime iniziative di Balletto è stata la promozione anche finanziaria dell’edizione italiana del primo volume dell’autobiografia di Küng, La mia battaglia per la libertà, per il cui lancio l’autore è stato invitato a Genova a Palazzo Ducale il 24 maggio 2008, a poche settimane di distanza dalla scomparsa di Balletto.
Il contributo centrale dell’incontro odierno è portato generosamente da Vito Mancuso, teologo ben noto anche al grande pubblico, che ha sempre trovato in Küng un modello di ricerca libera e di scrittura penetrante e coinvolgente, e che ha più volte collaborato ai cicli di conferenze e di lezioni del Centro Studi e Palazzo Ducale.
Non è un caso che gli altri contributi provengano quasi tutti da docenti di filosofia formatisi all’Università di Genova, i più anziani alla scuola di Alberto Caracciolo, i più giovani a quella del suo allievo e successore Giovanni Moretto. Caracciolo è stato promotore dell’edizione italiana dell’opera più strettamente filosofica di Küng, Incarnazione di Dio, dedicata a Hegel, e ha inviato i suoi allievi, in particolare Gerardo Cunico e Roberto Garaventa, alla sede tubinghese del teologo svizzero, convinto delle sue qualità formative di studioso e docente.
Giovanni Moretto è stato il principale traduttore italiano di Küng, e in particolare delle sue opere legate al Progetto per un’etica mondiale. Il suo allievo Francesco Ghia ha tradotto insieme al fratello Guido la ricordata autobiografia. Roberto Celada Ballanti è l’attuale detentore della cattedra di Filosofia della religione che fu, prima in Italia, di Caracciolo. Giovanni Moretto e Domenico Venturelli sono stati gli iniziatori della procedura di conferimento a Küng della laurea honoris causa in Filosofia da parte dell’Università di Genova, coronata dalla cerimonia ufficiale del 10 novembre 2004. Anna Czajka, appartenente alla cerchia degli amici di Balletto, ha frequentato Küng a Tubinga e ha organizzato il primo soggiorno del teologo nella Polonia di Papa Giovanni Paolo II nel 1990.